Un giorno per un Colloquio, una azienda molto importante mi chiese di portare un OGGETTO che mi rappresenta, e di crearne una STORIA da raccontare in 5 minuti.
Al momento dell’email avevo in mano una MATITA, stavo disegnando, una passione che ho sin da piccolo.
Subito un pizzico mi ha colpito la mente.
Sai quanto senti pungere senza dolore? In un punto della testa molto centrale, leggermente spostato a destra.
Quasi un segnale sottile, un fascio di luce, ti passasse attraverso la tempia.
“Pier, parla della Matita” mi disse l’idea.
Ma non era una frase finita lì. Mi era arrivata una botta di informazioni esagerata.
Dovevo scrivere appunti e tradurre questa “EMOZIONE” in “PAROLE”.
Quello che uscì era più o meno questo:
“La Matita mi rappresenta perché…
è CREATIVA, costruisce, disegna, produce, INVENTA.
Traccia, definisce, realizza, RENDE REALE l’immaginazione, fa ciò che io voglio fare. SPIEGA.
La matita SCRIVE una STORIA, la mia storia.
E’ il mezzo più puro che ho per trasmettere ciò che penso o provo.
La matita REGALA, offre agli altri, CONDIVIDE, è altruista, è emotiva.
RISPETTA.
La matita è anche IMPREVEDIBILE. Quando inizia un tratto non sai mai dove e come finirà. PUOI IMMAGINARLO, ma NON PUOI SAPERLO.
LEI CAMBIA, modifica e si modifica.
E’ CANCELLABILE, rimedia, corregge. NULLA è INDELEBILE, ma ogni tratto, OGNI ERRORE lascia una traccia PER LEI (consuma).
MA ogni ERRORE porta ad un MIGLIORAMENTO, a qualcosa di meglio, ad un DISEGNO aggiustato.
La matita è potenzialmente INFINITA. Quando puoi scriverci prima che si esaurisca? Nulla a che vedere con una penna. Si esaurisce lentamente, molto lentamente. E quando non ha più nulla da dire, resta lì in eterno, in attesa di un nuovo movimento.
Si SPEZZA ma non si piega. E ogni volta che si spezza, si divide e ricomincia.
La matita è sempre FORTE, dura, resistente.
La matita decide e disegna, ma allo stesso tempo VIENE DECISA. Il suo tratto non può funzionare senza la MANO che la guida.
Ed il temperino? Non scordarlo. Ne Affila ed Affina il tratto.
La matita HA BISOGNO DEGLI ALTRI, ma sta benissimo anche con se stessa.
RAGIONE e SENTIMENTO la comandano, non una, non l’altra.
E’ composta da più parti. Due anime: legno e grafite.
Infine, LA MATITA è PROPRIO COME TE, COME ME, COME NOI.
Ha un POTENZIALE assurdo dentro di sé.
Come la GRAFITE portata alla giusta pressione, DIVENTA DIAMANTE, così tu, con il dovuto accorgimento, puoi trasformarti da materiale grezzo, in un diamante dal valore inestimabile.”.
..A distanza di qualche mese ripensai all’episodio, non ricordavo bene cosa avevo detto e cosa avevo scritto, fu un lampo strano.
Cercai quindi su internet per vedere se c’era qualcosa.
Tra il 1998 ed il 2005 Paulo Cohelo scrisse “La Storia della Matita”. Un pezzo che riprendeva alcune delle cose che io pensai e scrissi nel 2015.
Rimasi un po’ spiazzato, un po’ deluso, un po’ spaventato
In parte lo sono tutt’oggi.
Ok, qualcosa in più lo avevo scritto, ma possibile che una persona avesse pensato le stesse medesime cose, che fosse arrivata alla mia stessa conclusione?
Due persone, in due età diverse, con background totalmente differente.
Dibattendo con un amico l’anno prima, eravamo giunti ad una conclusione già condivisa da sociologi del passato: i processi cognitivi sono comuni a tutti, ogni uomo tende a ripercorrere gli stessi ragionamenti, gli stessi filoni, a giungere alle medesime conclusioni.
A questo punto ti chiederai, proprio come mi chiesi io:
Come fai a sapere se hai inventato qualcosa di nuovo? Se sei originale, se sei innovativo?
Puoi solo esternare ciò che pensi e realizzare ciò che scopri, solo così saprai.
Ma altrettanto, raggiungere conclusioni di altri, sminuisce il valore della tua idea? O del lavoro fatto per arrivarci?
Insegnamento per Business e Start-Up
Cosa può esserti utile di tutto questo?
In primis, le comunanze tra persone: ricorda che esistono elementi davvero comuni ad ogni essere umano. Che diversi stimoli possono portare a stesse conclusioni, e che il neuromarketing ha logiche applicabili su qualsiasi persona, a prescindere da quale sia il tuo target.
Secondo, e forse più importante, nessuno ha l’esclusiva delle buone idee.
Se vuoi innovare, vuoi dare valore a ciò che pensi e scopri, devi realizzarlo!
Solo mettendolo in pratica e traducendolo in realtà potrai sia scoprire se sei un innovatore, sia definire veramente ciò che potresti essere.
Le buone idee meritano di essere tradotte in business, non perdere tempo, e non farti battere sul tempo.
C’è qualcuno che sta lavorando alla tua stessa idea proprio in questo momento.
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