Conosci il tormentone del’estate?
Quella maledetta canzone che non puoi sopportare ma che, alla fine, sotto sotto la canticchi e la balli?
E’ COLPA DELL’EFFETTO PRIMING

Ma di cosa si tratta?
Nel Neuromarketing si parla di Priming* riferendoci alla capacità di alcune tipologie di stimoli di lasciare un imprinting nel nostro cervello, aiutandolo a fare collegamenti e creare familiarità con concetti e situazioni.


E’ un po’ come se il tuo cervello fosse un terreno: uno stimolo passa come una macchina, lascia una traccia di sentiero (priming). Le macchine successive (stimoli correlati) arriveranno più agevolmente a fine percorso.

Sembra dunque che il priming abbia l’effetto di creare, dopo il primo stimolo, un certo numero di neuroni silenti che, qualora lo stimolo si ripresentasse una seconda volta, attiverebbero il ricordo con un minor dispendio di energia cerebrale.

Nel precedente esempio hai visto due azioni di priming:

1) Ciò che vedi e senti una prima volta, diventa sempre più piacevole, bello, interessante, ogni volta che lo rivedi o risenti.
2) Se un uomo definisce una situazione come reale, ogni conseguenza di essa sarà reale. Ed allo stesso modo ciò che viene definito comunemente più volte come reale, viene ritenuto reale da tutti.
– nel caso della musica, se tutti la definiscono “bella”, in parte il tuo cervello la percepirà come “bella”

Ti faccio un altro esempio un po’ più complesso…
Il mondo dei mass media e le notizie:

l’effetto priming è il richiamo dalla memoria di lungo termine, di quella notizia e delle sensazioni ad essa associate.
Il Priming è inconscio e si avvale di scorciatoie mentali (euristiche) nella valutazione della notizia, in particolare dell’ “euristica del riconoscimento” che è la più utilizzata dai comunicatori politici e commerciali.
Infatti ogni notizia viene memorizzata all’interno dello schema mentale che il lettore ha costruito nel tempo connettendo altre informazioni ricevute. Quando un nuovo stimolo si presenta (ad esempio una nuova notizia riguardante quel tema) il lettore richiama alla mente l’intero schema interpretativo.
Ciò che determina la forza del priming è la FREQUENZA dello stimolo.

…. L’esposizione ripetuta a uno stimolo (un oggetto, un suono, una persona, ecc.) dà come risultato una maggiore attrazione INCONSCIA nei suoi confronti.

Ma quindi, Può essermi utile il Priming?
E come implementarlo nel mio business?

Oggi moltissime aziende lo usano per il logo: oltre a scegliere immagini e forme molto familiari al consumatore, cercano altrettanto di inserire piccoli stimoli visivi correlati al logo su tantissime grafiche ed immagini in modo da diventare un elemento quotidiano della vita delle persone.

Una buona norma è sicuramente utilizzare immagini piuttosto simili nelle adv.
Ti faccio un esempio: quando usi grafiche in adv che ritraggono persone, cerca di utilizzare sempre persone con caratteristiche simili.
Così facendo il consumatore assocerà te e la tua azienda ad un determinato tratto somatico.

Inoltre cerca di utilizzare degli stimoli ricorrenti correlati al tuo bene o servizio: pensa che nel reparto vini di un supermercato, diffondere musica di una certa zona geografica (es: francese) fa aumentare le vendite di vino originario di tale zona (francese)!

Altrettanto quando fai personal branding, non ti sfiduciare se all’inizio farai fatica: più la gente vedrà il tuo volto e più apprezzerà i tuoi video.

Infatti se hai visto in foto il viso di qualcuno, lo giudicherai più attraente la seconda volta che lo guardi, e questo è vero anche quando non ci si ricorda affatto di averlo già contemplato.

Sono tutte strategie integrate dalla politica: apparire spesso, cercare di toccare argomenti sensibili, costruire delle realtà nella mente delle persone, sottolineare notizie particolari sui mass media.
Ecco, utilizzare dati e notizie a te conveniente, e farne pubblicità prima di proporre servizi-prodotti-soluzioni inerenti, è una forma di priming.


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